Sacituzumab govitecan: efficace per le forme positive all’espressione dei recettori ormonali HR

È stato dimostrato che tra i farmaci di ultima generazione per contrastare le metastasi generate dalla diffusione delle cellule tumorali dal seno ad altre parti del corpo, gli ADC si stanno rivelando particolarmente efficaci. Questa innovativa azione antitumorale contraddistingue anche sacituzumab govitecan: un ADC che da oggi vede ampliato il suo campo di impiego. L’utilizzo del farmaco era già stato autorizzato in II linea per il tumore al seno triplo negativo metastatico e da ora rappresenta un’opzione terapeutica disponibile anche per le pazienti con carcinoma mammario metastatico HR+/HER2-, ossia positivo all’espressione dei recettori ormonali HR, mentre esprime poche o nessuna proteina HER2.

«Fino a poco tempo fa questo farmaco era disponibile solo in III linea (cioè, dopo due cicli chemioterapici), salvo eccezioni per le pazienti con recidiva precoce, ovvero entro un anno dalla fine della chemioterapia. Ma i dati scientifici hanno evidenziato che sacituzumab govitecan può essere utilizzato già in II linea e questo consente di mettere in atto un trattamento in una fase più precoce della malattia, quando le possibilità di risposta sono maggiori», ha spiegato Lucia Del Mastro, direttore della clinica di oncologia medica dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova e professore ordinario di oncologia all’Università di Genova.

Questa la situazione della malattia: il tumore al seno HR+/HER2- costituisce circa il 70% di tutte le diagnosi di carcinoma mammario ed è caratterizzato da una maggiore probabilità di sviluppare metastasi ossee, con un tasso di sopravvivenza a cinque anni del 34% nella malattia metastatica[1].

Anticipare le cure con trattamenti mirati e quindi più efficaci risulta ancora più importante contro il tumore al seno metastatico triplo negativo, se il tasso generale di sopravvivenza a 5 anni nel carcinoma mammario metastatico è del 29%[2], per l’mTNBC è infatti del 12%[3]. L’estensione dell’impiego già in II linea del trattamento con sacituzumab govitecan contro questa forma di tumore rappresenta un’importante opportunità, aprendo nuove prospettive di vita.

«Esprimiamo grande soddisfazione per l’estensione terapeutica di sacituzumab govitecan nel trattamento del tumore della mammella triplo negativo metastatico», aggiunge la prof.ssa Adriana Bonifacino, presidente della Fondazione IncontraDonna«Si tratta di un farmaco che rappresenta un’opportunità significativa per le pazienti con malattia metastatica e questo risultato è stato reso possibile grazie a un’importante azione di advocacy congiunta con le Associazioni di Pazienti Malati di Cancro alla Mammella. Apprendiamo che il farmaco è stato approvato anche per l’indicazione HR+, pertanto è ora fondamentale che le Regioni si adoperino per garantire la possibilità di prescrizione sia da parte dei Centri di oncologia che dei Centri di senologia, per consentire un’adozione tempestiva di questo trattamento. Il tempo è sempre un fattore cruciale per le pazienti che convivono con una malattia metastatica e l’accesso immediato a trattamenti innovativi è essenziale per migliorare la prospettiva di cura e la qualità della loro vita».

Una cura definitiva ancora non esiste, ma riuscire a controllare il tumore al seno metastatico allungando e migliorando la vita delle pazienti è un obiettivo condiviso dalla ricerca con le associazioni, che si battono anche per rendere le nuove terapie accessibili.

«Nel traguardo raggiunto oggi hanno avuto un ruolo determinante anche le associazioni di pazienti», evidenzia Rosanna D’Antona, presidente di Europa Donna Italia. «Già nel dicembre 2023 è stata inviata ad AIFA una lettera a firma di Europa Donna Italia insieme alle Presidenti di altre reti di pazienti, per chiedere che venisse rivista una restrizione all’uso di questo farmaco per le donne con tumore al seno triplo negativo metastatico. A quella istanza AIFA aveva prontamente risposto assicurando che l’oggetto della richiesta era già al vaglio del loro comitato tecnico scientifico, e che l’appello corale delle associazioni dedicate alla senologia avrebbe potuto fare la differenza. Oggi il nostro ringraziamento va a tutti coloro che hanno reso possibile questa nuova tappa nell’accessibilità del farmaco, a partire dalle tante pazienti che hanno aderito ai trial clinici, le istituzioni e la comunità medico-scientifica». 

Garantire più tempo e di qualità alle pazienti è la priorità, pertanto la cooperazione e l’impegno di tutte le realtà coinvolte nella lotta al tumore al seno sono fondamentali.

«Tre anni fa abbiamo accettato la sfida di entrare nell’area dell’oncologia solida e oggi celebriamo un doppio traguardo che ci rende fieri e consapevoli dei valori che ci guidano ogni giorno: migliorare la vita dei pazienti che affrontano una malattia oncologica, anzi una malattia oncologica metastatica, non solo allungando la vita ma garantendo che sia vissuta con la migliore qualità possibile», afferma Frederico Da Silva, amministratore delegato Gilead Sciences Italia. «L’ampliamento dell’uso del nostro farmaco a tutte le pazienti con tumore al seno triplo negativo in seconda linea metastatica è un risultato davvero importante, ottenuto grazie alla collaborazione tra mondo scientifico, istituzioni, azienda e associazioni di pazienti, sempre in prima linea per garantire che le nuove opzioni terapeutiche siano disponibili il più velocemente possibile. Ora ci auguriamo, insieme a tutti quelli che hanno lavorato per raggiungere l’obiettivo, che queste terapie siano presto disponibili in tutte le Regioni cosicché i pazienti italiani ne possano beneficiare al più presto. Da parte nostra, continueremo a rafforzare il nostro impegno sul fronte della ricerca clinica: a oggi sono attivi 30 studi per 20 nuove potenziali indicazioni per il tumore al seno e altre tipologie di tumori solidi entro il 2030».


[1] NIH National Cancer Institute. Surveillance, Epidemiology and End Results (SEER) Program. Cancer Stat Facts: Female Breast Cancer Subtypes. 2023.

[2] American Cancer Society. Survival rates for breast cancer. 2021. 

[3] Kassam F, et al. Survival outcomes for patients with metastatic triple-negative breast cancer: implications for clinical practice and trial design. Clinical Breast Cancer. 2009; 9(1): 29-33. 

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