Miastenia gravis, da ravulizumab risposte sempre più efficaci

(immagine: Canva)

La miastenia gravis è una patologia neuromuscolare rara, autoimmune, cronica e debilitante che porta progressiva perdita della funzione muscolare associata a significativo indebolimento. Ravulizumab, approvato e rimborsato da AIFA e presente in 26 Paesi, rappresenta un importante passo avanti per questi pazienti.

L’incidenza della miastenia gravis è stimata in circa 10-15 nuovi casi per milione di abitanti l’anno e una prevalenza compresa tra 100 e 200 casi per milione. In Italia si stima ne siano affette 17 mila persone.

Raffaele Iorio

«Generalmente colpisce soprattutto donne giovani, spesso in associazione ad altre patologie autoimmuni, mentre negli individui di età superiore ai 60 anni si osserva una maggiore incidenza nel sesso maschile.
La forma più comune della miastenia gravis è quella associata alla presenza di autoanticorpi diretti contro il recettore nicotinico dell’acetilcolina (AChR) espresso a livello della membrana post-sinaptica della giunzione neuromuscolare», ha spiegato il prof. Raffaele Iorio, Università Cattolica del Sacro Cuore, UOC Neurologia Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs.

Ravulizumab e i suoi principali vantaggi

Ravulizumab ha rappresentato un’innovazione terapeutica significativa per i pazienti con miastenia gravis generalizzata (gMG) refrattari alle terapie di prima linea.

«Il suo impiego ha permesso un notevole miglioramento dei sintomi, una riduzione del carico di malattia e un controllo più rapido e duraturo rispetto alle terapie convenzionali. Inoltre, grazie alla sua prolungata durata d’azione, può essere somministrato ogni 8 settimane, favorendo una maggiore aderenza terapeutica e riducendo il carico assistenziale».

«Alexion era già presente in questo campo essendo stata la prima azienda a mettere a disposizione dei pazienti con miastenia gravis un farmaco efficace e specificamente studiato per la patologia.
Nel 2017 avevamo ricevuto l’approvazione in EMA per eculizumab, primo farmaco mai messo a disposizione dei pazienti in questa indicazione, che oggi ha ottenuto anche l’indicazione pediatrica per la miastenia gravis.

È stata quindi sperimentata una sua evoluzione, ravulizumab, che ha portato un grandissimo vantaggio in termini di farmacocinesi, che si traduce nella somministrazione bimestrale anziché ogni 2 settimane, con 6-7 infusioni annue invece di 26 e un beneficio enorme in termini di qualità di vita e burden per il SSN», ha spiegato la dott.ssa Anna Chiara Rossi, VP & general manager Italy Alexion, AstraZeneca Rare Disease.

Il meccanismo d’azione di ravulizumab

Ravulizumab è un anticorpo monoclonale mirato contro la proteina C5 del sistema del complemento.

«Il suo meccanismo d’azione impedisce la scissione di C5 in C5a e C5b, bloccando così l’attivazione della cascata terminale del complemento e la formazione del complesso di attacco alla membrana (MAC).
Questo è essenziale nei pazienti con gMG poiché gli autoanticorpi specifici per AChR attivano il complemento, danneggiando la giunzione neuromuscolare. Inibendo la cascata terminale del complemento, ravulizumab protegge l’integrità della sinapsi neuromuscolare», ha chiarito il prof. Iorio.

Rispetto alle terapie immunosoppressive tradizionali, ravulizumab offre un’azione più rapida e mirata, garantendo un miglioramento clinico stabile e duraturo.
Gli studi hanno evidenziato un miglioramento significativo della funzionalità neuromuscolare e una riduzione della disabilità correlata alla miastenia, contribuendo in ultima analisi a una migliore qualità di vita per i pazienti.

Sviluppo clinico di ravulizumab e studio di fase III CHAMPION-MG

Lo sviluppo clinico del farmaco è iniziato per l’emoglobinuria parossistica notturna, prima indicazione in cui è stato sviluppato e approvato ravulizumab.

«Per la miastenia gravis la sperimentazione è partita nel 2019 con un trial clinico di fase III e una successiva fase di estensione in aperto e si è concluso positivamente con l’approvazione della Commissione Europea nel settembre 2022 – basata sui risultati dello studio fase III CHAMPION-MG, pubblicati sul NEJM – e successivamente, di AIFA nel luglio 2024».

Lo studio CHAMPION-MG ha confermato l’efficacia e la sicurezza di ravulizumab nei pazienti con gMG.

«I principali risultati dello studio hanno evidenziato: un miglioramento significativo dei sintomi, con un incremento del punteggio della scala MG-ADL (Myasthenia Gravis Activities of Daily Living) che valuta l’impatto della miastenia nelle attività del quotidiano dei pazienti rispetto al placebo già nelle prime settimane di trattamento; una riduzione della gravità clinica misurata con scale somministrate dai medici come la QMG (Quantitative Myasthenia Gravis); un profilo di sicurezza favorevole: ravulizumab è stato ben tollerato, con eventi avversi sovrapponibili a quelli di eculizumab e principalmente di natura lieve o moderata», ha enfatizzato il prof. Iorio.

RWD: benefici in termini di qualità di vita e diffusione del farmaco

L’esperienza che si sta accumulando nella real world sta confermando quanto emerso dai trial clinici, sottolineando che ravulizumab: «riduce il rischio di crisi miasteniche, stabilizzando il quadro clinico; migliora l’autonomia dei pazienti, grazie alla minore frequenza delle infusioni e alla conseguente riduzione dei tempi di ospedalizzazione; migliora la qualità di vita, riducendo la fatica, aumentando la forza muscolare e favorendo una maggiore partecipazione alle attività quotidiane, rappresentando un significativo progresso nella gestione della gMG, specialmente per i pazienti con forme refrattarie alla terapia standard», ha concluso il prof. Iorio.

Il farmaco è a oggi approvato in USA, Europa e Giappone; per quanto riguarda la MG è presente in 26 Paesi.

L’impegno di Alexion per colmare gli unmet need

L’impegno dell’azienda non si arresta però nel mettere a disposizione dei pazienti farmaci efficaci dal momento che tante sono le problematiche con cui devono fare i conti i pazienti con miastenia gravis.

«Pensiamo che il nostro ruolo sia trasformare la vita intera dei pazienti; proprio per questo cerchiamo di mettere a disposizione del mondo che ruota attorno alle malattie rare una serie di servizi che co-creiamo in collaborazione alle associazioni di pazienti o con la comunità scientifica che hanno l’obiettivo di migliorare la quotidianità dei pazienti. Ne è un esempio il servizio Arco che nel 2023 ha vinto il premio UNIAMO.

Si tratta di un servizio che consente di migliorare il burden del trattamento dando la possibilità di somministrare la terapia a casa oppure di usufruire del trasporto presso l’ospedale, avere un servizio fisioterapico e un supporto psicologico per tutti i pazienti per i quali il clinico ritiene possa essere utile», ha sottolineato Anna Chiara Rossi.

L’impegno in R&S per raggiungere nuovi traguardi

Guardando al futuro, la ricerca resta un ambito essenziale.

«Siamo leader nella sperimentazione clinica nell’ambito delle malattie in campo neurologico con 3 studi in corso e abbiamo un ruolo di primo piano nella ricerca sulla miastenia gravis in Italia, area nella quale nel 2023 abbiamo registrato oltre il 23% di tutte le sperimentazioni in arruolamento in questa patologia ad alto bisogno terapeutico», ha spiegato Anna Chiara Rossi.

«Al di là della miastenia gravis, portiamo avanti da sempre l’impegno per le malattie rare, un mondo complesso in termini di ricerca ma con un unmet need significativo dal momento che a oggi solo il 5% delle patologie dispone di una terapia efficace. Nel 2024 abbiamo in corso 22 studi clinici in diverse aree terapeutiche e solo nel 2023 abbiamo investito in R&S 17 milioni di euro.

Insieme ad AstraZeneca – il gruppo di cui facciamo parte – abbiamo recentemente pubblicato un report condotto da Ambrosetti che dimostra che il nostro impatto per lo sviluppo economico del paese è stato pari a 500 milioni di euro nel 2023. Una parte significativa di questo impatto è frutto del nostro impegno in ricerca ed è per noi motivo di grande orgoglio».