Dermatite da contatto nei pazienti chirurgici: focus sui materiali di sutura

(immagine: Canva)

La dermatite da contatto con i materiali utilizzati per la chiusura delle ferite chirurgiche può favorire l’insorgere di infezioni e ritardare il decorso postoperatorio. Uno studio indaga i tre principali materiali in uso, sottolineando la necessità di una rapida identificazione della dermatite eventualmente presente.

La dermatite da contatto irritante e allergica da materiali di sutura può verificarsi in alcuni pazienti a seguito di interventi chirurgici. L’infiammazione determinata per effetto della dermatite da contatto può compromettere la guarigione della ferita, determinare infezioni del sito chirurgico e provocare la deiscenza della ferita. I recenti progressi effettuati nei materiali di sutura hanno introdotto nuovi potenziali allergeni da considerare nel contesto dei pazienti post-chirurgici con sospetta dermatite da contatto.

Uno studio condotto presso la New York University Grossman School of Medicine di New York, Stati Uniti e pubblicata su Dermatitis ha fornito una panoramica completa dei componenti di suture, punti metallici e adesivi tissutali utilizzati in chirurgia implicati nella dermatite da contatto.

Lo studio condotto: analisi dei tre principali materiali per la chiusura delle ferite

I pazienti con allergeni da contatto noti dovrebbero essere invitati a discutere con il chirurgo e il dermatologo i rischi e i benefici di un intervento chirurgico. I materiali per la sutura sono utilizzati in molti settori medici, tra cui le specialità chirurgiche, la medicina d’urgenza e la dermatologia. Le tecniche di sutura si sono evolute notevolmente, e dovrebbero consentire la prevenzione delle infezioni, il ripristino della funzione e il mantenimento della cosmesi dopo un trauma o un intervento.

I tre principali materiali utilizzati nella chiusura delle ferite sono: suture, punti metallici e adesivi tissutali. 

Dermatiti irritative e allergiche ai materiali di sutura

Sebbene l’incidenza sia generalmente rara, è noto che le dermatiti irritative e allergiche da contatto possono verificarsi con tutte e tre le categorie di materiali, compromettendo la chiusura delle ferite e creando notevole ansia e disagio ai pazienti.

In particolare, l’uso di materiali di sutura, specificamente nelle aree di rottura della pelle, può aumentare il rischio di sensibilizzazione agli allergeni.

Inoltre, le tecnologie emergenti, come le colle chirurgiche e le suture rivestite di antibiotici, hanno introdotto nuovi allergeni da considerare nella valutazione e nella gestione dei pazienti post-operatori con sospetta dermatite da contatto. 

Dermatite da contatto postoperatoria: irritante o allergica

La dermatite da contatto postoperatoria correlata ai materiali di sutura può essere di natura irritante o allergica. I sintomi possono variare da prurito ed eritema aspecifici a una robusta eruzione papulo-vescicolare nei casi più gravi, con la conseguente compromissione della guarigione della ferita e il rischio di deiscenza della stessa.

Pertanto, una rapida identificazione e una gestione appropriata possono accelerare il sollievo dai sintomi e prevenire l’uso inutile di antibiotici, procedure di diagnostica per immagini e persino interventi chirurgici, che potrebbero altrimenti compromettere la sicurezza del paziente, portare a risultati cosmetici scadenti, aumentare i costi di assistenza e contribuire al disagio generale dell’assistito.

Diagnosticare la dermatite da contatto: una ricerca di indizi

La diagnosi di dermatite da contatto si basa sull’esame del sito chirurgico alla ricerca di indizi (confini geometrici dell’eritema, assenza di calore, fluttuazione e purulenza), sull’esame dei sintomi (con prurito tipicamente più predominante del dolore; tempistica dell’insorgenza dei sintomi rispetto alle potenziali esposizioni), su un controllo completo delle potenziali esposizioni perioperatorie e su un elevato indice di sospetto.

Anche quando si sospetta una dermatite da contatto, può essere difficile individuare con certezza l’agente responsabile che potrebbe essere rinvenuto in: antisettici o anestetici preoperatori, materiali per la chiusura delle ferite, attrezzature sterili e protettive e impianti chirurgici o medicazioni postoperatorie.

Necessaria una rapida identificazione

Dopo un’attenta analisi dei tre principali materiali utilizzati nella chiusura delle ferite, gli autori dello studio hanno concluso che la dermatite da contatto è un problema comunemente riscontrato nei pazienti chirurgici.

I materiali per la chiusura delle ferite, sebbene molto variabili nella loro allergenicità, rappresentano un possibile responsabile. Poiché l’infiammazione dovuta a reazioni di ipersensibilità può simulare un’infezione del sito chirurgico, con conseguente uso di antibiotici e interventi non necessari, la rapida identificazione della dermatite da contatto postoperatoria è fondamentale.

Chirurghi, dermatologi e altri operatori sanitari svolgono un ruolo fondamentale nella valutazione e nella gestione della dermatite da contatto postoperatoria e devono essere consapevoli delle sue origini e delle sue diverse manifestazioni.

(fonte: W. J. Nahm, D. E. Cohen, E. C. Milam, Contact Dermatitis in the Surgical Patient: A Focus on Wound Closure Materials, Dermatitis. 2023 May-Jun;34(3):191-200. doi: 10.1097/DER.0000000000000860. Epub 2023 Jan 2)