In Italia vivono circa 1200 persone con angioedema ereditario, poco più di 900 dovuto a carenza di C1 inibitore, proteina che contribuisce a contrastare le infiammazioni che possono così diffondersi nell’organismo, determinando gravi gonfi anche a carico di più organi contemporaneamente.
Se durante gli attacchi acuto vengono coinvolti il viso o la gola è possibile incorrere in chiusura dei canali respiratori. Se, invece, è l’addome a essere colpito, si manifestano dolori molto intensi.
I pazienti che soffrono di angioedema ereditario sono sottoposti a diversi tipi di trattamento: programmato e con lunga profilassi, per ridurre l’incidenza degli eventi gravi; profilassi a breve termine, per prevenire attacchi acuti a carico della gola o proteggere momenti particolarmente importanti per il paziente; in acuto, per ridurre il gonfiore.
Parere favorevole per un nuovo anticorpo monoclonale
Di recente il Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha emesso parere positivo supportando l’immissione in commercio di un nuovo farmaco per la profilassi a lungo termine, un anticorpo monoclonale ricombinante che può essere assunto una sola volta al mese e adatto a pazienti di età superiore ai 12 anni: garadacimab.
Target della nuova molecola è il fattore XII attivato (FXIIa), che attiva la cascata di eventi infiammatori che causa gli attacchi acuti. I dati presi in considerazione per arrivare a questa decisione sono quelli dello studio registrativo di fase III VANGUARD, che mostra l’annullamento di eventi acuti nel 62% dei pazienti trattati, durante tutto il periodo di trattamento.
Lo studio è randomizzato con confronto con placebo: questo mostra una riduzione degli eventi acuti di oltre l’85% rispetto al placebo. La decisione della Commissione Europea è attesa per i primi 3 mesi del 2025.
Lo studio VANGARD
Più nel dettaglio, VANGARD ha visto la partecipazione di Canada, Stati Uniti, Germania, Paesi Bassi, Ungheria, Giappone e Israele, per un totale di 65 pazienti, 39 inseriti nel gruppo di studio con garadacimab e 26 in quelli di controllo, con placebo. Più nel dettaglio, il gruppo di studio ha ricevuto o 400 mg di farmaco come dose di carico, per via sottocutanea, o 2 dosi da 200 mg, per poi somministrarsi in autonomia 200 mg di farmaco al mese, sempre per via sottocutanea.
Il gruppo di controllo ha seguito lo stesso iter, ma con volumi uguali di placebo. Lo studio è proseguito per 6 mesi. Gli esiti li abbiamo già indicati precedentemente, ma sottolineiamo che anche il profilo di sicurezza ha dato esiti positivi: il farmaco si è associato a qualche infezione delle alte vie respiratorie, nasofaringiti e mal di testa, ma a nessun evento trombo-embolitico o di emorragia.
Lo studio: Craig TJ, Reshef A, Li HH, Jacobs JS, Bernstein JA, Farkas H, Yang WH, Stroes ESG, Ohsawa I, Tachdjian R, Manning ME, Lumry WR, Saguer IM, Aygören-Pürsün E, Ritchie B, Sussman GL, Anderson J, Kawahata K, Suzuki Y, Staubach P, Treudler R, Feuersenger H, Glassman F, Jacobs I, Magerl M. Efficacy and safety of garadacimab, a factor XIIa inhibitor for hereditary angioedema prevention (VANGUARD): a global, multicentre, randomised, double-blind, placebo-controlled, phase 3 trial. Lancet. 2023 Apr 1;401(10382):1079-1090. doi: 10.1016/S0140-6736(23)00350-1. Epub 2023 Feb 28. Erratum in: Lancet. 2023 Apr 15;401(10384):1266. doi: 10.1016/S0140-6736(23)00739-0. PMID: 36868261.