Contrastare il melanoma avanzato con una combinazione di nivolumab e un nuovo agente virale geneticamente modificato per avere effetto immunostimolante e oncolitico.
La nuova terapia biologica si chiama vusolimogene oderparepvec (RP1) e consiste in un ceppo virale di herpes simplex tipo 1 (HSV-1) modificato per infettare le cellule del melanoma e replicarsi al loro interno, inducendo una lisi cellulare. I nuovi virus possono così attaccare altre cellule tumorali.
Contemporaneamente, il virus indice la presentazione dell’antigene TAAs sulle cellule tumorali, attivando il sistema immunitario, e stimola direttamente la risposta di linfociti T citotossici.
Al momento la combinazione terapeutica, indicata per pazienti adulti con melanoma avanzato e che abbiano già seguito una terapia con anticorpi anti-PD1, è in fase di studio clinico, con il reclutamento di pazienti già avviato. Questo studio di fase 3 si chiama IGNYTE-3 ed è randomizzato, controllato, multicentrico e in aperto.
La partecipazione allo studio è permessa a pazienti con melanoma avanzato che non siano candidabili a terapie con anticorpi anti-CTLA-4. Si prevede di arruolare 400 pazienti. Per quanto riguarda le tempistiche, lo studio dovrebbe dare i primi risultati entro il 2029, per concludersi nel 2034.
Già concessa designazione di “breakthrough therapy”
Dati i risultati degli studi preclinici, l’azienda biotecnologica che ha ideato vusolimogene oderparepvec ha sottoposto alla FDA un’applicazione per licenza biologica per il farmaco innovativo.
Nel frattempo, la FDA ha già concesso la designazione di “breakthrough therapy” a vusolimogene oderparepvec in combinazione con nivolumab: questa scelta si basa sui risultati di sicurezza e attività clinica dimostrati negli studi IGNYTE 1 e 2 e presentati nel 2023 su Journal of Clinical Oncology.
La designazione “breakthrough therapy” consente di velocizzare lo sviluppo di terapie potenzialmente efficaci per patologie gravi o di revisionarle.
Numeri del melanoma
Pur rappresentando solo il 5% di tutti i tumori della cute, il melanoma è il più aggressivo. Inoltre, è fra i tre tumori che più colpiscono gli under 50, con una certa incidenza anche negli under 30. Occorre sottolineare che l’incidenza di questo tumore è in crescita: in Italia nel 2023 sono state effettuare circa 12700 nuove diagnosi. La sopravvivenza a 5 anni è elevata – 88% negli uomini e 91% nelle donne – e ciò grazie, in gran parte, proprio all’avvento delle terapie biologiche.
Lo studio: Bartosz Chmielowski et al., Initial efficacy and safety of RP1 + nivolumab in patients with anti–PD-1–failed melanoma from the ongoing phase 1/2 IGNYTE study.. JCO 41, 9509-9509(2023). DOI:10.1200/JCO.2023.41.16_suppl.9509