L’Agenzia Italiana del Farmaco ha diffuso una nota informativa, concordata con le autorità regolatorie europee, allertando sulle misure importanti per minimizzare gli esiti gravi del rischio noto di agranulocitosi per i medicinali contenenti metamizolo.
I pazienti trattati con questi medicinali devono essere informati sui sintomi precoci suggestivi di agranulocitosi, tra cui febbre, brividi, mal di gola e piaghe dolorose delle mucose, in particolare nella bocca, nel naso e nella gola o nelle regioni genitali o anali, come pure sulla necessità di mantenere alta l’attenzione su questi sintomi, poiché possono manifestarsi in qualsiasi momento durante il trattamento, anche poco dopo l’interruzione del trattamento. I pazienti vanno edotti della necessità d’interrompere il trattamento e rivolgersi immediatamente al medico se sviluppano questi sintomi.
Se il metamizolo viene assunto per la febbre, alcuni sintomi di una agranulocitosi emergente possono passare inosservati. Inoltre, i sintomi possono essere mascherati in pazienti in trattamento con terapia antibiotica.
Se si sospetta agranulocitosi, si deve eseguire immediatamente un emocromo completo (inclusa formula leucocitaria) e il trattamento va interrotto in attesa dei risultati.
Se l’agranulocitosi è confermata, il trattamento non deve essere reintrodotto.
Il monitoraggio di routine dell’emocromo nei pazienti trattati con medicinali contenenti metamizolo non è raccomandato.
Il metamizolo è controindicato in pazienti con anamnesi di agranulocitosi indotta da metamizolo (o da altri pirazoloni o pirazolidine), con compromissione della funzionalità del midollo osseo o con malattie del sistema emopoietico.